Le tecniche per raggiungere consapevolezza e felicità
La definizione di consapevolezza
All’idea di felicità spesso associamo un elevato carattere di incertezza. La felicità sembra avere un legame con quanto accade, ogni giorno nella nostra vita. Si crede sia qualcosa che non dipende da noi e, soprattutto, non è misurabile. Definirla non è semplice. Spesso si ritiene che la felicità sia solo un’emozione positiva, mentre stare bene dipende anche dalla capacità di affrontare gli aspetti negativi della vita. In realtà la felicità può essere misurata ed esistono tecniche precise per impararla. L’ha dimostrato un recente studio del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento pubblicato sulla rivista «Frontiers of Psychology».
I ricercatori hanno ideato un programma chiamato l’«Arte della felicità» - riprendendo il titolo del libro del quattordicesimo Dalai Lama Tenzin Gyatso e dello psichiatra Howard Cutler - e l’hanno sperimentato su un gruppo di persone. Il risultato è che, dopo nove mesi, i partecipanti hanno visto crescere il loro senso di soddisfazione, hanno controllato la rabbia, non hanno reagito a stati mentali interni e hanno imparato a non giudicare né se stessi né gli altri. E, soprattutto, hanno agito con più consapevolezza, legando i diversi stati d’animo. Questo perché la felicità non è solo un piacere edonistico o immediato.
È, invece, collegata allo sviluppo di un equilibrio interno e a una percezione del sè in relazione con gli altri. In altre parole, alla consapevolezza che abbiamo di noi. E questo legame la rende indipendente da quanto accade nelle nostre vite. Per essere felici e consapevoli non bastano singoli momenti di gioia, serenità, tranquillità. Non è sufficiente fare una gita al mare o una cena con gli amici. Siamo noi che «costruiamo» la nostra felicità attraverso la consapevolezza di noi stessi.
Definizione di consapevolezza: i dettagli
La nostra essenza rappresenta un concetto complesso. La consapevolezza non ha una struttura rigida e riconoscibile. È, invece, fluida e flessibile. Secondo gli studi cognitivi più recenti riuscire a osservarci per come realmente siamo permette ai filtri della realtà, spesso fonte di disagio, di attenuarsi e di sbiadire. Lo strumento che consente di raggiungere e definire la consapevolezza è la meditazione.
È fondamentale, soprattutto in tempi come questi in cui assistiamo a un’accelerazione tecnologica alla quale l’uomo fa fatica ad adattarsi. È attraverso diversi metodi di meditazione che riusciamo a dare un significato alla consapevolezza, impariamo a «nutrirla», a sviluppare il nostro benessere emotivo e sociale e, infine, ad aprirci agli altri. La consapevolezza va allenata. Ogni giorno.
Cosa causa la mancanza di consapevolezza
C’è chi rimugina sui tempi della felicità perduta o non colta. C’è chi spera di tornare al «prima». C’è chi pensa di tracciare una riga e passare al «dopo», mentre l’«oggi» diventa una parentesi indefinita che con il tempo rischia di perdersi nei ricordi sbiaditi di un’attesa incerta, con il naso schiacciato sul vetro della finestra a guardare il mondo fuori. Bloccati in questo «inatteso», aspettiamo - ognuno a suo modo - qualcosa, tra ansie e speranze. Rischiamo di restare fermi, mentre in realtà vorremmo correre. È un tempo sospeso. A questo porta la mancanza di consapevolezza.
Staccarsi da passato e futuro per vivere il presente
Il «prima» e il «dopo» non esistono. Reagire ai colpi, più o meno traumatici, che la vita riserva a tutti è, prima di tutto, ricostruirsi un «qui e ora». Conta, prima, chi siamo, qual è il nostro livello di consapevolezza e - solo dopo - cosa facciamo. Dobbiamo imparare, qualsiasi cosa accada, a reagire nel modo migliore. Dobbiamo imparare a vivere il presente, anche con senso critico ma senza giudicare e, dunque, dobbiamo imparare a essere più felici.
Vivere nel momento presente è la soluzione, l’«arma» per lottare contro l’ansia e lo stress della tua vita quotidiana. Essere concentrati sul presente è la chiave per essere felici. Vivere l’adesso non significa ignorare o negare il «prima» e il «dopo», il passato o il futuro, ma vuol dire scegliere di non soffermarsi su di essi. Essere consapevoli del momento presente, viverlo con serenità, fornisce una visione più chiara dell'esperienza esistente che a sua volta è associata ad un aumento del benessere. Da qui può cominciare il nostro «dopo»: la consapevolezza della felicità.
Cosa fare oggi per essere più consapevole: consigli
La consapevolezza può essere «allenata». Il primo step è abbracciare e accettare ciò che accade nella nostra vita quotidiana. La strada per iniziare ad essere più consapevoli è la meditazione. Per ritrovare l’armonia e stare meglio esistono pratiche che agiscono direttamente sul benessere interiore, come la mindfulness: è la capacità di guardarsi dentro, di esplorare le proprie emozioni, sensazioni fisiche ed emotive, pensieri che - concentrandoti sul tuo respiro - puoi osservare e imparare a capire. La mindfulness, però, è anche nel piatto che metti a tavola ogni giorno.
Mangiare consapevolmente significa conoscere le caratteristiche di ciò che abbiamo nel piatto, godere con tutti i nostri sensi dell’esperienza del cibo e avere un rapporto più autentico e sano con l’alimentazione. La Mindful Eating ci aiuterà a capire quale cibo preferiamo, di quale necessita il nostro organismo e, soprattutto, a prendere coscienza del significato vero e autentico della parola nutrizione. È un percorso che avviene lentamente e che ci permette di diventare consapevoli dei reali momenti di fame e di sazietà. Se non lavoriamo per aumentare il nostro livello di consapevolezza, non stiamo davvero vivendo la nostra vita nel miglior modo possibile. È ora di essere felice.
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