Cibo biologico e produzione biologica

Ecco perché Earthmeals utilizza prodotti biologici

Cibo biologico: solo moda? Parrebbe proprio di no. L'85% delle famiglie italiane utilizza questo genere di prodotti in modo abituale. E la tendenza è in crescita. Tutto ciò che viene considerato tale deve essere privo di pesticidi, gustoso, salutare e inoltre lavorato, confezionato e immesso nel mercato a seguito di un comprovato rispetto per l'ambiente (sia esso inteso in termini naturali che sociali).

In altre parole la qualità del cibo è la risultante di un processo che vede nel terreno agricolo la sua origine e nel piatto del consumatore la sua destinazione finale.

Produzione biologica e tradizionale

La produzione biologica differisce in modo sostanziale da quella tradizionale. La prima è disciplinata da regole che fanno riferimento a IFOAM ( International Federation of Organic Agriculture Movements). Secondo questa organizzazione, l'agricoltura biologica deve essere:

1. sostenibile nel rispetto della salute del suolo, delle piante, degli animali, dell'uomo e del pianeta

2. fondata nella salvaguardia degli ecosistemi e cicli naturali delle coltivazioni

3. gestita nel totale rispetto dell'ambiente e delle popolazioni residenti, presenti e future.

Riassumendo: il nostro benessere non può prescindere dal benessere del pianeta. E tutti noi ne facciamo parte.

Per determinare la qualità di un prodotto rispetto ad un altro, all'interno della medesima classe merceologica, il metodo più efficace resta quello dell'analisi comparativa. Il mondo del food non è immune da questa legge. Tra i criteri impossibili da ignorare ci sono quelli relativi alle modalità di coltivazione o allevamento e quindi all'utilizzo di sostanze atte a proteggere la crescita del prodotto. In agricoltura è il caso di pesticidi, diserbanti e via dicendo.

Una ricerca che ha fatto storia è stata condotta in Germania nel 2013. I risultati hanno evidenziato che, a parità di tipologia, i residui di pesticidi in frutta e verdura erano presenti nel 74% dei prodotti coltivati in modo tradizionale, contro il 5% riscontrati in quelli coltivati secondo il metodo biologico. La realtà odierna non è certo diversa.

Prodotti ready to eat: perché sceglierli biologici

I piatti pronti o semi pronti che necessitano di una veloce passata in padella o al microonde sono da anni sul mercato. Si tratta di una tendenza inarrestabile. Il nostro modello di vita è talmente frenetico da rendere quasi inevitabile un approccio a questo genere di pietanze. E si può mangiare benissimo o malissimo. A differenza di pochi anni fa tuttavia, quando non c'era una reale scelta, oggi le cose sono diverse.

Nonostante le diffide dell'Organizzazione Mondiale della Sanità prodotti a dir poco dannosi proliferano. Grazie all'alto contenuto di grassi e zucchero infatti questo tipo di cibo appaga sul momento il consumatore meno esigente; ma, nonostante l’apporto ipercalorico, la sua efficacia nutritiva è nulla. E intanto l'obesità sta diventando un'autentica piaga sociale.

Chiudiamo con un dato. Ad oggi la Comunità Europea consente l'utilizzo di 320 additivi utilizzabili per processare il cibo. Nel biologico il dato crolla a 48. Meno di un sesto.

La qualità di un prodotto ha certamente a che fare con i gusti personali. Ma di fronte a certe evidenze siamo proprio sicuri che un prodotto valga l'altro?

Noi crediamo di no.

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